Valentino Mea è il RE dei Redirect 301 in Italia?

Voglio iniziare questo redazionale specificando che NON è un attacco nei suoi confronti, anzi è una dichiarazione pubblica di stima perché quello che ho appena studiato mi ha “aperto un mondo” e soprattutto ho capito che come sempre, chi non si mette sotto le luci dei riflettori agisce nell’ombra e conclude sempre.

Quello di cui vi voglio parlare oggi è uno dei più grandi racconti di redirect 301 con successo mai visti in Italia, è un professionista del settore di cui vi farò il nome più avanti (sì, creo un po’ di suspence come nei migliori gialli di Agatha Christie) con tanto di screen e prove.

Ripeto, non è un attacco, non voglio che questo articolo venga mal interpretato, ma dimostrare come i 301 se fatti con mestiere possono portare a questo.

e soprattutto a questo.

in un settore davvero molto competitivo, senza avere “una grande agenzia alle spalle” questo non per sminuirlo, ma per metterlo in paragone con i big del settore come Seozoom (che ha un suo blog personale dove il buon Ivano cerca di conquistare più traffico nel settore)

Anche perché vedendo bene quali sono le keyword dove si piazza bene ci sono volumi importanti e sicuramente una buona SEO on-site non basta e da buon professionista del settore sa che senza link non si va da nessuna parte.

Ma non si è limitato a comprare qualche redazionale, perché uscire su Ansa per un professionista è tanta roba, da un bell’affaccio sul mondo generale e ti mostra al grande pubblico, ma è riuscito a scavare a fondo trovando link “a basso costo” che convertono e portano quella bella link juice che tanto ci piace, anche se a volte minima, ma sempre ottima.

Chi è il professionista dei redirect 301?

Sto parlando di Valentino Mea, non lo conosco personalmente, non frequentiamo nemmeno gli stessi forum o gruppi di facebook, ma il suo nome è ormai affermato, anche perché i grafici di Semrush parlano da soli.

Ma perché lo sto chiamando come uno dei più grandi campioni di redirect 301 in Italia? Bhe, lascio parlare alle immagini. Ma prima, voglio ripeterlo ancora una volta, chapeau a lui.

A volte come nofollow, giustamente, altre volte no.

E quando si va a pesca, Valentino Mea ha pescato bei pesci importanti, come un bel link da crunchbase

che ha una leggerissima spinta, ma proprio qualcosina.

È sempre un nofollow, è un link che sicuramente nessuno mai andrà a cliccare, ma diamine, agli occhi di Google qualcosa farà sicuramente! E chi è nel settore lo sa benissimo!

Ma arriviamo al punto

Perché questa strategia è così affascinante? Non si tratta semplicemente di accumulare domini scaduti e reindirizzarli a caso. C’è un’arte dietro, un metodo che denota esperienza e una profonda comprensione di come funziona il link equity. I domini che sono stati utilizzati non sono scelti a caso, ma accuratamente selezionati per il loro potenziale storico e per i link di qualità che, in molti casi, rimangono attivi anche dopo che il dominio è stato abbandonato.

Valentino Mea non è un “pioniere” in senso assoluto, non si è inventato nulla parliamoci chiaro, questa strategia è nota da anni nel settore SEO soprattutto per chi fa black hat SEO, ma quello che colpisce è la precisione con cui è stata messa in pratica. Ogni redirect sembra calcolato al millimetro per massimizzare l’effetto senza attirare troppo l’attenzione. È un equilibrio sottile, quasi chirurgico, tra sfruttare le opportunità offerte dal web e rimanere nei confini di una SEO “pulita”.

Guardando i dati su Semrush e Ahrefs, emerge chiaramente un profilo di crescita costante, non un picco improvviso che potrebbe sembrare artificiale come quello che abbiamo visto nel caso dell’agenzia Desiremarketing. Questo dimostra che non è solo questione di redirect, ma che dietro c’è una strategia più ampia, unita a una SEO on-site solida e una comprensione profonda delle keyword e delle SERP.

Ora, qualcuno potrebbe storcere il naso, dire che è “manipolazione”. Ma chi è senza peccato scagli la prima pietra. Nel mondo della SEO, innovare significa anche saper trovare nuove vie per emergere, e Valentino ha dimostrato di saperlo fare.

E se c’è una cosa che possiamo imparare da tutto questo, è che non bisogna mai sottovalutare l’importanza della creatività strategica. Ogni link, ogni redirect, ogni scelta ha un impatto, e quando si riesce a orchestrare tutto come ha fatto lui, i risultati parlano da soli.

Cosa che sostengo da una vita.

Quindi, chapeau Valentino. E da oggi, posso dire di aver imparato qualcosa di nuovo osservando il tuo lavoro.

Ripeto, questo è un redazionale che vuole attestare la mia stima nei suoi confronti e per dimostrarlo, anche se questo dominio appena nato non ha ancora una grande spinta (ma l’avrà tra qualche mese) gli regalo (anzi, spero tu legga questo articolo) quindi ti regalo un bel link follow con anchor text RE dei redirect 301.

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